Le piantagioni in Valle di Muggio
Le piantagioni in Valle di Muggio hanno sostituito le selve castanili al momento dell’apparizione in Ticino del cancro della corteccia del castagno.
Il cancro della corteccia del castagno comparso in Ticino attorno al 1948, è provocato dal fungo parassita. Questo fungo, proveniente dalla Cina e dal Giappone, dove conviveva con altre specie di castagno, quando raggiunse l’America ebbe effetti devastanti sul castagno locale, estinguendolo. La malattia arrivò in Europa via mare e, attraverso il Piemonte, in Ticino. La manifestazione del potenziale nocivo di questa malattia e dei rilevanti danni riscontrati all'inizio anche sui nostri castagneti, portò le autorità forestali a decidere di eliminare la quasi totalità delle selve castanili. Furono quindi realizzati dei progetti di risanamento pedemontano che prevedevano il taglio d’intere aree a castagneto e la loro sostituzione con altre specie forestali. Queste specie, coltivate presso il vivaio di Lattecaldo, erano in prevalenza indigene come aceri montani, faggi, ciliegi e abeti rossi ma anche esotiche, come ad esempio la quercia americana, l’abete douglas e il larice giapponese.
Con il passare degli anni il nostro castagno, pur avendo subito danni consistenti, risultò più resistente della specie americana. Di fatto in Europa possediamo ancora estesi boschi di castagno. Sebbene il fungo sia ancora infettivo, la malattia ha perso buona parte della sua virulenza, grazie anche a mutazioni naturali. La mortalità del castagno si è così ridotta notevolmente. La forza del castagno europeo è dimostrata dal fatto che un nuovo parassita originario anche questo del Giappone, il cinipide, dopo un primo periodo di virulenza, è stato contrastato da un insetto antagonista e il castagno ha ricominciato a produrre.
In Valle di Muggio le nuove piantagioni si trovano nei territori di Cabbio, Casima, Morbio Superiore e Sagno.
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